LA PUBBLICA ILLUMINAZIONE

PIANO URBANO DELLA LUCE

Lo strumento proposto per fare dell'illuminazione artificiale un completo ed efficace servizio per i cittadini è il Piano Regolatore dell'Illuminazione Comunale.

Spesso gli impianti sono realizzati sotto la spinta di necessità contingenti o di occasionali  disponibilità economiche e quindi non sempre la luce viene progettata pensando al territorio  urbanizzato nella sua complessità e articolazione.

Da qui l'esigenza di un nuovo strumento di pianificazione urbana, il Piano Urbano della Luce (P.R.I.C.) appunto, in grado di integrarsi con altri strumenti come il Piano Regolatore Generale, il Piano Particolareggiato e i Piani di Recupero, il Piano Urbano del Traffico (previsto dal nuovo Codice della strada per tutti i Comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti), il Piano del Colore, il Piano del Rumore e il Piano Energetico. Il Piano Urbano della Luce ha lo scopo di armonizzare l'illuminazione con la crescita e le trasformazioni dell'organismo urbano, in un'ottica generale di ottimizzazione degli interventi presenti e futuri evitando le realizzazioni frazionate ed episodiche con i conseguenti sprechi di risorse pubbliche. Il P.R.I.C. si compone di una parte analitica, una parte propositiva e una gestionale.

L'approccio analitico ha la finalità di "fotografare" lo stato di fatto dell'illuminazione esistente, in modo da avere un quadro generale che permetta di individuare le priorità di intervento. Si noti che sovente i vecchi impianti richiedono cospicue spese per il mantenimento di modesti gradi di efficienza degli impianti.

La parte progettuale si individua nel tessuto urbano le aree che si ritengono omogenee sotto il profilo illuminotecnico, osservando la tipologia degli spazi urbani  e le loro destinazioni d’uso.

La parte gestionale, infine, indica come prioritaria la ricerca di soluzioni progettuali e tecnologie idonee a ridurre al minimo l'incidenza dei consumi energetici, pur perseguendo la qualità illuminotecnica garantita dal rispetto dei requisiti definiti nella parte progettuale.

Il P.R.I.C. prevede un impiego della luce come strumento di orientamento e di individuazione di trame di percorsi, e ciò allo scopo di caratterizzare attraverso l'impiego di sorgenti con diversa dominante cromatica, le diverse tipologie di strade o, in alcuni casi, di percorsi (ad esempio le penetrazioni verso il centro città).             Il P.R.I.C. vuole dunque dotare la città di tecniche e tipologie grazie alle quali gli scenari notturni urbani saranno più fruibili, funzionali e suggestivi, agendo sempre nel rispetto della normativa esistente in materia di illuminazione pubblica.

INQUINAMENTO LUMINOSO

Il flusso luminoso disperso dagli impianti di illuminazione, definito inquinamento luminoso, è un fenomeno che interessa molti centri urbani. Esso deriva dagli impianti di illuminazione artificiale in esterni che, causa un "velo luminoso" nella volta celeste con problemi di tipo ambientale (variazione delle rotte migratorie degli uccelli) e successive difficoltà per l'osservazione astronomica e la visione delle stelle. L'annullamento di tale fenomeno non è possibile.

Tuttavia è possibile ridurne gli effetti attraverso:

  •       un'attenta selezione degli apparecchi e relativo impiego;
  •            l'adozione di cicli di accensione e spegnimento che tengano conto delle reali necessità di sicurezza e comfort durante le varie fasi della notte;
  •            l'impiego di sorgenti luminose caratterizzate da elevati valori di efficienza;
  •            l'identificazione e l'adozione di livelli di illuminazione appropriati, ma non eccessivi.

Nuove tecnologie e possibili risparmi energetici nel campo illuminazione pubblica

Ci sono molteplici differenze tra  la lampadina realizzata con nuove tecnologie rispetto alla lampadina al sodio:

-        la qualità della luce che per le lampadine tradizionali  e' di colore giallo, non corrisponde al picco della sensibilità dell'occhio umano, pertanto è necessaria più luce per garantire una visione sicura e ottimale, mentre l’ illuminazione di ultima generazione, caratterizzata da luce bianca o calda (detta naturale), permette di raggiungere un'illuminazione sicura al di sopra degli standard comuni.

-           Le lampade ai vapori di mercurio, essendo omnidirezionali, diffondono la luce in tutte le direzioni ed e' necessario dotare il lampione di parabola per recuperarne metà. Le lampade di nuova generazione, invece sono direzionali per costruzione ed emettono un fascio luminoso definito, a 90°, da 90 lumen/watt e quindi riducendo al minimo l’inquinamento luminoso.

Prima parte della strada illuminata con lampade a LED, seconda parte con lampade a vapori di mercurio

Le nuove lampade possono essere interfacciate con delle ottiche secondarie per restringere il fascio luminoso. Quindi in conclusione ciò permette alla lampada di ultima generazione di aver un risparmio energetico di almeno il 50% rispetto alle vecchie lampade ai vapori di mercurio, presenti nella maggior parte degli impianti di Pubblica illuminazione.

-       Anche per quanto riguarda la durata le due diverse tecnologie si differenziano: La vita utile dei nuovi sistemi di illuminazione e' stimata in 50.000 - 100.000 ore (10-20 anni, 12 ore al giorno) contro le 4000 - 5000 ore (11-14 mesi) delle lampade ai vapori di mercurio.

-       Infine, con la sostituzione delle vecchie lampade tradizionali con quelle di nuova tecnologia, offrono una riduzione dei costi di manutenzione del 70% in quanto i nuovi apparati di illuminazione  sono stimati nell'ordine di un decimo rispetto agli impianti attualmente in uso. Questo permetterebbe alla Pubblica Amministrazione di trarne un’ulteriore vantaggio economico.

In conclusione l’impianto con lampade di ultima generazione fa risparmiare circa il 70% dei consumi energetici, riduce del 70% i costi di manutenzione ed elimina l’inquinamento luminoso.

Grafico di confronto tra lampade a led e vapori di mercurio/sodio

La figura illustra il risparmio energetico (senza dimmerazione) dei modelli  base con luce a temperatura di colore variabile dai 4000 °K AI 6000 °K rispetto alle lampade utilizzate nelle tecnologie tradizionali. Il risparmio può essere ulteriormente aumentato sfruttando le funzionalità di dimmerabilità.

Tabella comparativa tra le varie tipologie di lampade

Il calcolo si basa ipotizzando 4347 ore di accensione/anno (12 h/giorno) e un costo energetico pari a 0,116 €/KW (escluso assorbimento alimentazione). Oltre alla riduzione del costo effettivo va considerata una maggiore durata della vita dei LED (almeno 100.000  ore).

*Il LED essendo una luce direzionale e non avendo dispersioni dovute alla presenza di lenti rifrangenti ha una maggiore efficienza luminosa (le altre tipologie di lampade arrivano al 50% / 60% dell’efficienza nominale).

I vantaggi derivanti dalla sostituzione delle lampade a vapori di mercurio con lampade di nuova generazione sono evidenti se osserviamo la tabella riportata di seguito che mette a confronto i consumi delle due tipologie di lampade relativi alla pubblica illuminazione di un comune preso come esempio.

 

Grande attenzione al risparmio sui consumi

Il settore dell’illuminazione in generale (pubblica, industriale e residenziale) comporta nel nostro Paese un consumo totale di energia elettrica pari a circa 50,8 TWh/anno, dei quali 6,1 TWh/anno sono utilizzati per l’illuminazione pubblica, pari a circa 4,26 milioni di tonnellate di CO2 emesse nell’ atmosfera.

Agricoltura

0,5

TWh/anno

1%

 

Industria

13,4

TWh/anno

26,4%

 

Civile

36,9

TWh/anno

72,6%

 

Residenziale 9,4

TWh/anno

18,5%

 

Terziario 27,5

TWh/anno

54,1%

 

Ill. Pubblica 6,1 TWh/anno 12%

 

Servizi Commercio 21,4 TWh/anno 42,1%

 

Totale 50,8 TWh/anno

16,4%

(Tot. Consumi Nazionali energia elettrica per l’illuminazione)

 

Totale dei consumi di energia elettrica per l’illuminazione nei diversi settori in Italia e percentuale del consumo sul totale dei consumi nazionali di energia per illuminazione

Fonte: Terna

Per quanto attiene all’illuminazione pubblica, oggi, essa si colloca tra i settori che consumano  molta energia ma al tempo stesso sono più funzionali per quanto concerne la possibilità di ridurre i consumi di energia e quindi contribuire al soddisfacimento di quegli input di risparmio energetico che provengono tanto dallo scenario nazionale quanto da quello europeo/internazionale.

L’illuminazione pubblica è difatti caratterizzata da una gestione unitaria del servizio, che fa capo ad un unico Ente, il Comune/Provincia, e dalla facilità nel progettare interventi di riqualificazione efficienti, grazie alla possibilità di conoscere con certezza il numero e la tipologia delle lampade, la loro potenza, la loro durata di utilizzo, la loro ubicazione sul territorio e più in generale grazie alla possibilità di pervenire ad una puntuale conoscenza dell’impianto da riqualificare.

La sua gestione unitaria, peraltro, attribuisce ai Comune un ruolo fondamentale nella lotta alla riduzione dei consumi energetici nel settore, poiché, essendo generalmente da sempre “proprietari” degli impianti, i Comuni ne risultano i responsabili della costruzione, gestione, manutenzione, sostenibilità e conformità alle norme di sicurezza, efficienza energetica e luminanza. Oggi più che mai spetta a loro la promozione dell’efficienza energetica in tutti i settori di loro competenza.

Per gli Enti Locali la Pubblica Illuminazione incide all’ incirca per il 60% sui consumi totali di energia elettrica (fonte GSE).  In tale contesto, le nuove tecnologie possono consentire notevoli risparmi: la sostituzione di lampade ai vapori di sodio con i LED porterebbe a conseguire un risparmio sui consumi energetici stimabile tra il 50% e l’80%.

L’ Ente Locale che attua un investimento in Pubblica Illuminazione consegue da subito dei rilevanti vantaggi sia in termini Economici che in termini ambientali. Elenchiamo di seguito i Vantaggi che si conseguono:

  •        Minori costi complessivi per la gestione degli impianti rinnovati;
  •        Incremento dell'Efficienza Energetica;
  •        Minori emissioni di CO2 in atmosfera;
  •        Risparmio sulle spese correnti (minor costo della bolletta elettrica);
© 2020 ENERGYCAM srl
Viale del Basento 85100 Potenza www.energycam.it
PIVA 01819770767